"Ma Lei.. sa chi sono io?
Erano gli anni in cui di cabine telefoniche ce n'erano poche, spesso lontane.
Qui al Sayonara nella hall, avevamo una cabina telefonica per i nostri ospiti e non solo, infatti alcuni utilizzatori erano vacanzieri proprietari di seconde case o in affitto, anche se di quest'ultime ce n'erano pochissime, lo si nota bene dalla foto qui presente.
Quando l'hotel era al completo, poteva crearsi la coda per poter telefonare a casa ai propri cari e, nonostante la clientela fosse di alto profilo, tutti diligentemente aspettavano il proprio turno.
Marta Marzotto all'epoca non alloggiava nel nostro hotel ma probabilmente in un luogo limitrofo sprovvisto di telefono o forse era solo di passaggio.
Una sera si presentò nella hall e, con fare perentorio, chiedeva di telefonare con la ferma intenzione di non aspettare il proprio turno, non si trattava di un'emergenza, solamente di fretta.
Nostro nonno Ezio, che aveva lavorato per l'alta società in baviera e a St. Moritz, un emigrante che si trovò persino a dormire all'addiaccio proprio in una cabina del telefono, di certo non aveva soggezione della Signora. Alla classica frase "Ma Lei sa chi sono io?" espressa da Marzotto, Ezio la invitò cordialmente ad andarsene dal suo hotel e cercarsi una cabina telefonica pubblica perché il suo telefono non lo avrebbe toccato.